10 agosto 2010

Consigli di una bicicletta



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In tutti questi mesi di silenzio non è successo nulla di importante, non che la vita non sia stimolante o interessante, ma nulla mi ha spinto a scrivere..Le giornate sono sempre piene o sempre vuote, quando sono piene, la sera sono stanca, alle 22 finalmente stacco il cervello e finisco per addormentarmi.. quando le giornate sono vuote, il cervello non so proprio dove l’ho lasciato..
Sono passati mesi dall’ultima uscita in bici, sono stata a Villa Ada con i ragazzi del negozio & C., uscita in notturna, spettacolo, non si vedeva un emerito …. ma avevo le guardie del corpo che mi facevano luce, poi per un po’ basta, niente bici..
Poi l’ho ripresa, un giorno, ho fatto il percorso casa – lavoro per cronometrare.. 30 minuti a pedalare con sudore.. tra sanpietrini e salitine.. non si può fare.. non posso arrivare al lavoro malconcia, sudata, spettinata, con l’affanno.. devo essere fresca, pulita, profumata, ben vestita..
Poi di nuovo silenzio, la Giant in cameretta, parcheggiata, al suo posto.. ogni tanto mi affaccio, la guardo e me ne vado con i sensi di colpa.. sembra parlarmi ogni volta, sembra rimproverarmi perché non pedalo più.. Lei non capirebbe.. e forse fa bene a non capire.. forse i miei perché sono degli alibi.. ma questa città ti sega le gambe.. e uscire in bici è davvero uno sforzo mentale.. quello sforzo in più che non ho mai conosciuto e che ora conosco e che voglio evitare..
Agosto, sono tutti in ferie compresi colleghi e capi.. è lunedì mattina, mi sveglio rapida e attiva, con un nodo in gola perché so che sto decidere di andare in bici, giuro..non ci avevo pensato la sera prima. E’ incredibile come il solo pensiero di non dover fare lo sforzo mentale mi renda felice, mi va di prendere la bici per andare in ufficio e non sento nessun attrito. In ufficio sono sola, pertanto un paio di jeans e scarpe da ginnastica non scandalizzano nessuno.. sono pronta.. ops il casco..è importante!
Il viaggio è durato 30 minuti circa, la Giant ha fatto tutto da sola, ha preso le strade giuste e mi ha portata in ufficio.. l’ultimo km è una salita morbida, lei mi ha chiesto di stare concentrata, di abbassare un po’ la testa e ritmare con lei..così è stato, ed è stato molto più semplice arrivare.. in due si pedala meglio..
In metropolitana ci metto 30 minuti, come in bici, eppure quella mattina, quando sono entrata in ufficio pensavo fosse mezzogiorno, il viaggio sembrava interminabile.. ma quante cose ho visto in 30 minuti? San Pietro, Castel S. Angelo, il Tevere, Piazza Venezia, i Fori, il Colosseo … non il seggiolino arancione di fronte a me..
Io credo che se riuscissi a fare quello sforzo ogni volta che guardo la Giant, molte “paure” si ridimensionerebbero, molte insicurezze si trasformerebbero ed io potrei guardare avanti senza girarmi continuamente per ribadire che prima quello sforzo non esisteva.. Oggi esiste, c’è questo sforzo e ce ne sono molti altri, ma continuare a ignorare le fatiche rende l’uomo pigro e pauroso.. ho detto l’uomo, non la donna.. questo è un impegno pubblico per tirare fuori quello che ho sotto la pelle.. non sarà un posto diverso a portarmi via il mio mondo e la mia grinta.. non sarà una compagnia spenta e fobica a risucchiarmi..
Tornando a casa dal lavoro ho bucato, è stato un brutto momento all’inizio.. ma poi mi sentivo come una mamma che tiene per mano il suo bambino.. io tenevo la mia Giant, secondo me voleva solo un po’ di coccole.. o forse voleva dirmi che per essere felici ci si deve sbattere un po’.. qualunque cosa volesse dire.. ecco, ha ragione.. chi meglio di lei mi conosce??

2 commenti:

Anonimo ha detto...

ciao betty boop...lo so nemmeno ti ricordi chi sono..ci provo lo stesso a farti riaffiorare i ricordi...vediamo se riesco..qualche anno fa,24 h di cremona,una gallina poco in fuga..sulla maglia c'era scritto BARBARA..ogni tanto sbircio i vostri blog..e oggi rileggendo il tuo racconto,mi è tornata quella voglia di pedalare che ci ha unito quella primavera,proprio appena prima che tu decidessi di trasferirti...spero di rivederti e riabbracciarti,magari alla 24 h di roma......o a quella di cremona...o chissà..magari scontrandoci in bici,,pedala betty ,pedala..con affetto Barbara

panoramix ha detto...

riscoprire il piacere di andare in bici è successo anche a me, sempre cona giant (alm 1) qualche mese fa. è un rapporto strano il nostro, mi fa innervosire quando vibra e mi spacca i polsi, ma è nulla rispetto a tutte le sensazioni positive che mi stende davanti alla ruota. anche andare a comprare la frutta, il pane, il tabacco, tornare a casa dall'autolavaggio, andare a fregare kaki in una valle vicina diventano piccole avventure zeppe di dettagli ed emozioni che restano inevitabilmente fuori dagli untuosi cimiteri di moscerini dei vetri della polo.

tante pedalate tonde a te.

con simpatia,
Paolo